HomeEvidenzaL'Assegno Unico entra nella Precompilata: cosa cambia per la famiglie

L’Assegno Unico entra nella Precompilata: cosa cambia per la famiglie

L’Assegno Unico e Universale per i figli entra per la prima volta nella Dichiarazione dei redditi Precompilata. Come il Modello 730 ad esempio.

Ne danno notizia Inps e Agenzia delle Entrate a seguito della firma di un Protocollo d’intesa tra i due enti utile al preinserimento in dichiarazione dei dati sulle detrazioni per i figli a carico con meno di 21 anni, che prima trovavano posto nelle Certificazioni uniche.

Vediamo cosa comporta per le famiglie questa novità.

L’Assegno Unico ha cancellato le detrazioni per i figli a carico

Il 1° marzo 2022 è la data spartiacque. Da allora in poi la detrazione Irpef per figli a carico è riconosciuta esclusivamente ai figli di età pari o superiore a 21 anni e che cessano di avere efficacia le maggiorazioni della detrazione previste per quelli minori di tre anni, con disabilità e per le famiglie numerose.

Poiché per i figli di età fino a 21 anni le detrazioni per i figli a carico sono sostituite dall’Assegno Unico erogato da Inps. Resta ferma la possibilità di poter fruire delle detrazioni e delle deduzioni previste per oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico (come la moglie, ad esempio, e in alcuni casi anche i figli di età maggiore di 21).

La CU non contiene più le informazioni sui figli a carico

Se in passato le CU aiutavano l’Agenzia delle Entrate per individuare e valorizzare i familiari a carico e dunque anche i figli fino a 21 anni, ora venendo meno il sistema di detrazione – per loro – la CU non contiene più questa informazione.

Questo perché, dal 2023 in base alla nuova normativa, i sostituti d’imposta non sono più tenuti a indicare nel prospetto CU dei familiari a carico i figli minori di 21 anni, salvo casistiche particolari.

INPS comunica i dati dei figli all’Agenzia delle Entrate

Con la nuova intesa INPS-Agenzia delle Entrate, sarà l’ente previdenziale entro il 16 marzo di ciascun anno (quest’anno 18 marzo perché il 16 è sabato), a comunicare all’Amministrazione finanziaria i dati dei figli a carico minori di 21 anni, per i quali nell’anno d’imposta precedente è stato riconosciuto l’Assegno unico e universale.

In questo modo nella Dichiarazione dei redditi precompilata sarà più chiaro il quadro il prospetto dei familiari a carico e il periodo di fruizione, nell’anno precedente, dell’Assegno unico.

In particolare, Inps comunica:

  • il codice fiscale del percettore dell’Assegno,
  • il codice fiscale dei figli a carico minori di 21 anni per i quali è stato riconosciuto il contributo
  • se disponibile, il codice fiscale dell’altro genitore.

La percentuale di carico fiscale dei familiari (ipotesi 50% e 50% tra i genitori) corrisponde a quella dichiarata dai genitori nella Dsu o, in assenza di Isee, a quella indicata nella domanda per il riconoscimento dell’Assegno unico e universale.

L’atto prevede che, per il primo anno i dati non siano comunicati all’Agenzia nei casi in cui la domanda di riconoscimento dell’Auu è presentata direttamente dallo stesso figlio minore di 21 anni, oppure dal tutore o dal genitore adottivo o affidatario.

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