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Metalmeccanici, siglati 2 Accordi nazionali per uscite volontarie e incentivi fino a 72.000€

Con 2 importanti accordi sindacali nazionali una fetta importante dei lavoratori metalmeccanici potrà contare sulle uscite volontarie e/o un percorso verso il pensionamento.

Lo rende noto il sindacato Fim-Cisl dopo la sottoscrizione di due diverse intese relativi a due importanti gruppi industriali italiani: Stellantis ed Elettrolux.

Accordo Stellantis per le uscite volontarie

Ad un anno dalla sottoscrizione dell’ultimo CCSL – era l’8 marzo 2023 – che ha portato nuove risorse in busta paga per i lavoratori, arriva un altro importante accordo che questa volta da il via alle uscite volontarie dei lavoratori per gestire gli esuberi. Ne danno notizia i sindacati Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr in una nota congiunta.

Nel corso del 2024 saranno aperte procedure di incentivazione all’esodo basato sul principio della non opposizione: in altre parole i lavoratori, in cambio di incentivi (migliori rispetto ai precedenti), accettano di essere licenziati.

Saranno coinvolti dalle uscite volontarie i lavoratori appartenenti alle “unità produttive e alle funzioni in cui verranno dichiarati esuberi da parte della Azienda”.

Incentivi per i pensionandi e per i giovani

Il sistema degli incentivi è distinto tra i lavoratori che hanno già maturato i requisiti pensionistici e coloro che li devono ancora maturare.

Questo lo schema:

  • 6 mensilità per chi è già maturato i requisiti per la pensione;
  • per chi deve ancora maturare i requisiti pensionistici entro 4 anni, saranno garantiti 48 mesi dove nei primi 24 mesi viene riconosciuto un importo tale da raggiungere, insieme alla NASpI pagata da Inps, il 90% della retribuzione lorda, e per i successivi 24 un importo lordo pari al 70% della retribuzione lorda, a cui aggiungere un’ulteriore somma equivalente ai contributi previdenziali da versare.

Per chi vede ancora lontana la pensione gli incentivi saranno differenziati in base all’età secondo questo schema:

  • fra i 35 e i 39 anni 12 mensilità più 20.000 euro,
  • fra i 40 e i 44 anni 18 mensilità più 20.000 euro,
  • fra i 45 e i 49 anni 24 mensilità più 30.000 euro,
  • fra i 50 e i 54 anni 30 mensilità più 30.000 euro,
  • dai 55 anni in su 33 mensilità più 30.000 euro.

Questi ultimi lavoratori, se accetteranno il licenziamento e gli incentivi potranno contare sull’ammortizzatore del servizio Active Placement di Stellantis, che prevede la riassunzione presso imprese del gruppo in caso di non superamento del periodo di prova presso il nuovo datore di lavoro per fatto non imputabile al lavoratore.

L’accordo non è stato firmato da Fiom-Cgil che contesta la politica aziendale volta a sfoltire sempre più la manodopera italiana: dal 2021 ad oggi dal gruppo automotive sono usciti circa 7.000 lavoratori.

L’Accordo Elettrolux per l’uscita di 153 impiegati

L’accordo per gli esuberi del Gruppo Elettrolux è stato sottoscritto unitariamente dalle segreterie di Fiom-Fim-Uilm dopo la storica azienda aveva dichiarato 153 impiegati “di troppo”.

Anche qui è stato statuito che l’individuazione dei lavoratori avverrà sulla base del criterio della volontarietà, o per meglio dire della non opposizione al licenziamento. In questo modo – scrive il sindacato – si evitano i “licenziamenti unilaterali, che si sarebbero verificati in caso di mancata intesa”. Resta in piedi l’impegno aziendale a verificare la possibilità di ricorrere al part-time come alternativa all’uscita incentivata.

Gli incentivi sono stati così definiti:

  • 3.000 euro per chi ha già i requisiti per la pensione,
  • 12.000 euro per chi li raggiunge entro 12 mesi,
  • 25.000 per chi li raggiunge entro 24 mesi,
  • 72.000 per chi infine non può agganciare la pensione nell’arco di fruizione della naspi a condizione che possa vantare una anzianità aziendale superiore a 8 anni.

L’azienda si fa carico, per chi lo richiede, di un percorso di outplacement che aiuti a trovare nuove opportunità lavorative.

Nel frattempo Elettrolux, che conferma gli investimenti in Italia, come da impegni con il Mimit, intende proseguire con contratto di solidarietà negli stabilimenti di Porcia e Forlì. A maggio gli accordi saranno oggetto di revisione ed è possibile che in questi siti si arrivi ad accordi su uscite volontarie fra personale di produzione.

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