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Polizia di Stato e Penitenziaria: 154€ di aumento garantiti ma pesa l’Anticipo IVC

Proseguono i negoziati per il rinnovo del CCNL del personale non dirigente delle Forze di Polizia e delle Forze Armate  il 31 dicembre 2021. I lavoratori di polizia di stato, penitenziaria, corpo forestale, attendono il rinnovo per il triennio 2022-2024, che arriverà – come per gli altri comparti pubblici – in ritardo.

Il Governo ha già assegnato le risorse per gli adeguamenti stipendiali e la chiusura di questo contratto ha la priorità, assieme al personale sanitario.

Novità delle ultime ore giungono direttamente dalla trattativa che si sta tenendo a Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Funzione Pubblica.

Aumento garantito di 154 euro

Secondo quanto si apprende da SAP – Sindacato autonomo di polizia i rappresentanti governativi avrebbero garantito un aumento medio di circa 154 euro. Per l’esattezza importo medio di circa 153,79 euro lorde (188 euro per la polizia penitenziaria). Sarebbe quindi questa la cifra al di sotto della quale non si scenderà.

In questo modo verrebbe attribuito a tutto il personale in forza il 77,50% dell’intero stanziamento sugli elementi retributivi fissi della retribuzione. Resterebbe, a quel punto, da discutere la distribuzione su compensi accessori il restante 22,50%. Come ad esempio la rivalutazione delle indennità.

La posizione dei Sindacati e il ‘problema’ Anticipo IVC

La posizione che accomuna tutte le sigle sindacali è che le risorse economiche stanziate non sono sufficienti a garantire il recupero del potere d’acquisto perso dalle retribuzioni nel triennio di riferimento. Secondo le stime UILPA PP “gli aumenti dovrebbero essere almeno il triplo di quelli ipotizzati”.

Inoltre, ricordano da Silp-Cgil e Fp-Cgil, gli incrementi proposti sono insufficienti poiché le retribuzioni potranno salire realmente solo di 80 euro. Non può essere trascurato – si legge in una nota – “che circa 70 sono quelli erogati unilateralmente dalle amministrazioni a dicembre scorso come anticipo sul 2024.

Infine, è stato sottolineato che la parte fissa delle retribuzione non può che essere incrementate del 90% rispetto alle disponibilità economiche dei ministeri (e non del 77,50%). I sindacati sono anche impegnati ad evitare che la parte rimanente delle risorse venga utilizzata per pagare il lavoro straordinario, perché – sottolineano – questo deve essere pagato a prescindere. Il valore dell’ora – scrivono i sindacati – deve essere aumentato “attraverso politiche di defiscalizzazione”. Lo straordinario è un tema molto sentito poiché a causa della inadeguatezza degli organici (ne mancano 8.000) molti lavoratori sono costretti a prolungare il turno.Durante la trattativa è stato affrontato anche il tema dei vuoi di organico e in particolare quello degli Ispettori: mancano 8.000 unità.

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