HomeEvidenzaBuoni Pasto agli Infermieri entro Aprile. Ma c'è chi resta ancora fuori

Buoni Pasto agli Infermieri entro Aprile. Ma c’è chi resta ancora fuori

Da contratto gli infermieri hanno diritto al servizio mensa o, in alternativa, al riconoscimento dei buoni pasto. Ma non tutte le Asl rispettano le regole e una parte del personale ancora è costretto a rinunciarvi.

D’altro canto, c’è chi a breve riscuoterà i buoni pasto arretrati.

Buoni Pasto agli infermieri

Buone notizie per una parte dei lavoratori a cui finora non venivano riconosciuti i buoni pasto nonostante il contratto lo prevedesse.

Si tratta degli infermieri dell’Azienda sanitaria territoriale (AST) di Fermo. I sindacati sono giunti a un accordo e, fanno sapere, la liquidazione dovrebbe avvenire entro il mese di aprile. Tuttavia non è esclusa la possibilità di uno slittamento ai mesi successivi.

Il riconoscimento dei buoni pasto è avvenuto a seguito di varie sentenze che hanno stabilito che gli infermieri hanno diritto alla mensa, o alle modalità sostitutive della stessa (ad es. buono pasto) per ogni turno effettivamente prestato. Pertanto, per tutti i casi di turni superiori alle 6 ore in cui non vi è la possibilità di usufruire della mensa nei termini fissati dai regolamenti aziendali, si può agire in via giudiziale al fine di ottenere il risarcimento danni per i turni in cui non si sia usufruito della mensa.

A tal proposito si sono espressi il Tribunale di Viterbo, in una sentenza di aprile 2024, e la Corte di Appello di Milano lo scorso gennaio. Ma tra gli infermieri c’è chi ancora si vede negare il diritto ai buoni pasto.

Erogazione negata ai dipendenti dell’Asl di Bat

Tra gli infermieri che tuttora non possono fruire dei buoni pasto ci sono i dipendenti della Asl di Barletta Andria Trani (Bat), in Puglia.

Il Consiglio Regionale aveva approvato una mozione per chiedere alla Regione Puglia di vigilare affinché in tutte le Aziende sanitarie locali fosse rispettato quanto previsto dal contratto collettivo nazionale. Mozione che si era resa necessaria proprio perché nel tempo si erano registrate disparità di trattamento nelle diverse ASL pugliesi. Nelle Asl di Bari e di Brindisi, infatti, il servizio mensa e l’erogazione dei buoni pasto sono entrambi garantiti.

Tuttavia, la Giunta non ha ancora verificato che tutte le Asl provvedessero all’attivazione del servizio e all’erogazione dei buoni pasto. “Il servizio, a quanto ci risulta, è assicurato solo per i dipendenti della Asl di Bari e di Brindisi: gli altri, evidentemente, sono considerati di serie ‘b’” fanno sapere in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia.

Sulla questione è intervenuta anche la Funzione Pubblica Cgil Bat, che ha già avviato un’azione legale nei confronti dell’Asl Bat per il riconoscimento del diritto alla mensa. «Non è accettabile che ci siano differenze tra lavoratori della stessa categoria solo perché operano in province diverse» sottolinea Luigi Marzano, segretario territoriale della Fp Cgil Bat. «Chiediamo che si regolamenti la questione una volta per tutte, riconoscendo il diritto alla mensa o, in alternativa, ai buoni pasto, così come previsto dal contratto e dalla normativa vigente».

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