Il 7 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura una legge storica: per la prima volta, l’obesità viene riconosciuta ufficialmente come una patologia cronica, progressiva e recidivante.
Il provvedimento, composto da sei articoli, è stato presentato dal deputato Roberto Pella (Forza Italia) ed è stato accolto con 155 voti favorevoli e 103 astenuti. Ora il testo passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Sarà legge entro l’estate.
Si tratta di un passo epocale: nessun altro Paese al mondo aveva mai approvato una legge che tutelasse legalmente chi soffre di obesità, una condizione che in Italia riguarda quasi 6 milioni di persone, con un impatto crescente soprattutto tra bambini e adolescenti.
Obesità riconosciuta come malattia: cosa cambia
Il riconoscimento dell’obesità come malattia comporta effetti giuridici e sanitari concreti:
- Accesso garantito alle cure nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): visite mediche, farmaci, chirurgia bariatrica, terapie e programmi di prevenzione saranno coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.
- Fine dello stigma: lo Stato non considera più l’obesità come un fallimento individuale, ma come una condizione complessa, multifattoriale, che va affrontata con un approccio clinico e sociale.
- Riconoscimento delle disabilità funzionali: l’obesità grave potrà essere associata a condizioni di disabilità, con diritto a percorsi personalizzati di riabilitazione e assistenza e ai benefici della Legge 104/1992.
Piano nazionale e fondi per la prevenzione
La legge istituisce un Programma nazionale per la prevenzione dell’obesità, con finanziamenti pubblici:
- 700.000 euro nel 2025
- 800.000 euro nel 2026
- 1,2 milioni di euro dal 2027 in poi
Le Regioni dovranno attivare progetti per:
- Prevenzione dell’obesità infantile
- Promozione dell’allattamento al sen
- Educazione alimentare per famiglie e scuole
- Inclusione delle persone con obesità in attività scolastiche, sportive e lavorative
Sono previste anche campagne di comunicazione pubblica su corretta alimentazione e movimento fisico, con uno stanziamento annuo di 100.000 euro.
Nuova formazione per medici e personale sanitario
La legge stanzia 400.000 euro l’anno per la formazione specifica su obesità e sovrappeso rivolta a:
- Medici di base
- Pediatri
- Studenti universitari
- Personale del Servizio Sanitario Nazionale
Nasce l’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO)
Presso il Ministero della Salute sarà istituito l’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO), con il compito di:
- Monitorare i dati nazionali sulla diffusione della patologia
- Studiare gli stili di vita della popolazione
- Proporre strategie di intervento
Povertà e obesità: una disuguaglianza sanitaria
La legge affronta anche il legame tra povertà e obesità, più diffusa nelle regioni del Sud Italia e tra le fasce sociali più fragili.
Gli esperti in più di un’occasione hanno sottolineato che l’obesità non si risolve con frasi semplificate come “mangia meno e muoviti di più”. Serve un intervento strutturato su genetica, ambiente, psicologia e condizioni socio-economiche.
Un problema sanitario ed economico globale
Secondo il World Obesity Atlas, se non si cambia rotta, l’obesità e il sovrappeso costeranno al mondo 4,32 trilioni di dollari all’anno entro il 2035.
L’Italia, con questa legge, guida il cambiamento a livello globale, puntando a tutelare la salute pubblica, ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita di milioni di cittadini.