HomeEconomia & LavoroPer la Whirlpool di Napoli è davvero finita?

Per la Whirlpool di Napoli è davvero finita?

AGI – Whirlpool cessa le attività produttive allo stabilimento di Napoli dal 1 novembre. Anche l’ultimo tentativo fatto dal presidente del Consiglio Conte con Marc Blitzer, amministratore delegato di Whirlpool Corporation, non ha sortito effetti.

All’incontro con i sindacati, il premier ha confermato quello che l’azienda ha scritto ai lavoratori: il sito campano non produrrà più lavatrici.

 La multinazionale non riesce ad offrire una soluzione di continuità industriale, ha spiegato Conte, ricordando che lo Stato aveva dato ogni strumento possibile, incentivi, decontribuzioni, fondi, “tutto quello che c’è da mettere a disposizione”. Ma la multinazionale è stata inflessibile. 

Disattendere gli accordi è un brutto segnale per l’azienda multinazionale, per gli altri stabilimenti, per il Paese” e il governo non può “rimanere indifferente rispetto a questo disimpegno”, ha riconosciuto il premier.

Ma il governo – ha assicurato – è pronto a “mettere sul piatto tutte le varie possibilità e opzioni”, “è disponibile a fare qualsiasi cosa“.

Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha garantito che il tavolo di crisi resterà aperto al Mise e che pur non disponendo di strumenti cogenti per impedire il disimpegno dell’azienda, si farà sentire in tutte le sedi. Conte ha però fatto notare che se anche si volesse andare verso una vertenza giudiziaria “non e’ questo che garantisce la continuità aziendale”. 

Il premier ha insistito sul fatto che l’esecutivo è al fianco dei lavoratori, invitando tutti a tenere duro: “Grazie a tutti, forza!”, sono le ultime parole a conclusione dell’incontro.

Ma ai sindacati le rassicurazioni non sono bastate: il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto che il governo assuma chiaramente l’impegno della continuità produttiva, senza limitarsi a prendere atto delle decisioni dell’azienda perché “la chiusura di Napoli e’ un sopruso che non si può accettare”. 

Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, ha insistito affinché la pressione del governo continui e al tavolo al Mise ci sia anche Invitalia affinché si concretizzi presto la continuità produttivi e nessuno perda il posto di lavoro.

Anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiesto concretezza, facendo presente che a Napoli la situazione è drammatica: “serve uno sforzo di tutte le istituzioni per dare risposte concrete subito”.

Più duri i leader delle federazioni dei metalmeccanici: per Rocco Palombella (Uilm) la lettera inviata da Whirlpool ai lavoratori, “non fa che gettare benzina sul fuoco in una situazione già esplosiva” e rappresenta “una provocazione inaccettabile”; la chiusura di Napoli potrebbe rappresentare “l’inizio di una vera epidemia di licenziamenti”. Secondo Francesca Re David (Fiom), “la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori è altissima” e la lotta non può che continuare. Per Massimiliano Nobis della Fim, Napoli “ha un’importanza sociale da non trascurare” e bisogna assolutamente trovare soluzioni

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Fonte: agi.it

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