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Tpl. Sindacati: si sblocchi rinnovo Ccnl e si proceda con riforma del settore

Roma, 28 gennaio 2021 – “ll Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Autoferrotranvieri Internavigatori è scaduto da 36 mesi”. Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, spiegando che “senza indugi occorre dare un giusto riconoscimento di adeguate retribuzioni e di dignitosi trattamenti normativi, con l’apertura del tavolo per il rinnovo del ccnl”. “Durante l’emergenza sanitaria le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico – sottolineano le organizzazioni sindacali – hanno continuato a lavorare, con grande senso di responsabilità, operando con il rischio di contagiarsi e con l’esponenziale aumento del fenomeno delle aggressioni ai danni dello stesso personale. A questo si aggiunge il malcontento di un‘utenza sfinita ed esasperata per un servizio, molto spesso non all’altezza di un Paese civile. Anche per queste ragioni i prossimi provvedimenti legislativi dovranno garantire le giuste risorse destinate alla copertura economica delle aziende di trasporto pubblico locale e gli impegni economici collegati allo svolgimento e all’eventuale potenziamento, laddove necessario, del servizio”. “È dal 2017 – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – che chiediamo il rinnovo del ccnl, oramai inadeguato tanto nella parte economica quanto in quella normativa, nella colpevole indifferenza di Asstra, Agens e Anav, le associazioni datoriali che rappresentano le aziende del settore sia pubbliche sia private che con il loro atteggiamento dilatorio ci hanno obbligati a dichiarare sciopero nazionale il prossimo 8 febbraio”. “Inoltre, teniamo a ribadire – sottolineano le organizzazioni sindacali – che il rinnovo del contratto non è l’unica emergenza del tpl. C’è anche il tema della riforma organica di tutto il settore nell’ottica di offrire un servizio di trasporto pubblico sostenibile che garantisca livelli adeguati ed efficienti di servizio su tutto il territorio nazionale e che eviti sprechi di risorse finanziarie, anche a causa della frammentazione aziendale con più di mille operatori presenti sul territorio nazionale. “Da parte di Asstra, Agens e Anav – concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – serve un’assunzione di responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e dell’utenza, altrimenti la vertenza non potrà che proseguire”.

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Fonte: cisl.it

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