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Riforma Cig, ‘avanti tutta’ con Fondo Artigiani e Formatemp ma con queste novità

Arrivano le prime indiscrezioni sull’incontro odierno tra il Ministro del lavoro e le parti sociali sulla riforma degli ammortizzatori sociali. In particolare, si legge in una nota stampa della Cisl, si è discusso ”degli strumenti di gestione”.

Dal confronto emergono elementi di forte apprezzamento da parte del sindacato di Via Po che fa sapere di un Ministero che intende recepire “quanto chiesto dalla Cisl”.

Vale a dire di valorizzare ”la positiva esperienza dei Fondi bilaterali di settore istituiti dalla parti sociali, che non verranno assorbiti nelle gestioni della cassa integrazione ma continueranno a funzionare con minori vincoli sui tetti aziendali di utilizzo e, di conseguenza, con una rafforzata vigilanza da parte del Ministero del lavoro e qualche strumento che consenta una maggiore vocazione solidaristica”. Chiaro il riferimento agli unici due fonti istituiti dalle parti sociali FSBA – Fondo Artigiani e Formatemp – Fondo dei lavoratori in somministrazione (ex interinali), che secondo quanto riferisce la Cisl continueranno ad essere il punto di riferimento per imprese e lavoratori dei settori di riferimento: aziende artigiane il primo, agenzie di somministrazione di manodopera il secondo.

Stando alle dichiarazioni sindacali parrebbe però che i fondi saranno comunque coinvolti nel processo di riforma degli ammortizzatori sociali che il Ministero Andrea Orlando vuole portare a termine entro l’estate. Coinvolgimento che riguarderebbe soprattutto il lato ‘gestionale’ dei fondi, che sarà oggetto di “rafforzata vigilanza” da parte del Ministero stesso.

Ma non è tutto. La Cisl riferisce anche che ”verrà rafforzato l’obbligo di adesione da parte dei datori di lavoro dei rispettivi settori, condizionando il rilascio del Durc all’effettiva contribuzione ai Fondi, e verrà altresì stabilito che le prestazioni erogate non debbano essere inferiori a prestazioni di base che saranno uguali per tutte le aziende di pari dimensione anche se di settori diversi”.

Dunque, stando a quanto si apprende il Ministero intende superare l’impasse (finanche giudiziaria) che si è verificata a partire dal marzo 2020 quando in pieno lockdown alla porta del Fondo Artigiani hanno iniziato a ‘bussare’ aziende artigiane che non avevano mai versato la contribuzione obbligatoria per legge (dlgs 148 del 2015), chiedendo di poter ricevere l’assegno ordinario covid 19 per i propri dipendenti a prescindere dalla regolarità contributiva. Il Ministero quindi vorrebbe rafforzare l’obbligo di versamento al Fondo per tutte le imprese artigiane, a prescindere dal numero dei dipendenti in forza.

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