Arriva la prima sentenza “no Green pass”. Ad emetterla è il Tribunale di Namur, cittadina belga della regione della Vallonia, famosa per la sua birra “Blanche de Namur” esportata in tutto il mondo.
Secondo quanto si legge sulla versione on-line de La Stampa i giudici hanno bocciato il certificato verde e in più hanno intimato ”alle autorità locali di ritirare le disposizioni in vigore, pena una multa giornaliera da 5.000 euro per ogni giorno”.
Ma quali sono le motivazioni a base della sentenza? Innanzitutto il rischio di violazioni delle norme sulla privacy nelle modalità con cui è richiesta del Covid Safe Ticket (CST, è questo il nome dato al Green Pass in Belgio), che è necessario per andare al ristorante, bar, palestre, ecc.
Inoltre, come si legge sul sito di informazione belga Rtbf.be il CST violerebbe il principio di proporzionalità delle misure restrittive della libertà rispetto agli obiettivi che si intende perseguire. Anche in considerazione del fatto che la discriminazione operata a sfavore dei cittadini è priva di qualsivoglia giustificazione obiettiva e scientifica.
Davanti a questa decisione il Governo della Vallonia ha annunciato di far ricorso per riformare la pronuncia giudiziaria.
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