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Acciaierie D’Italia: 10 anni per la decarbonizzazione. Fim Cisl: “Occorre subito un confronto serrato”

Si è concluso da poco al MiSE l’incontro per Acciaierie D’Italia tra il ministro Giancarlo Giorgetti, il ministro Andrea Orlando, le organizzazioni sindacali,l’azienda rappresentata dal presidente Franco Bernabè e l’a.d. Lucia Morselli, Invitalia e gli enti locali.

“E’ stato un incontro interlocutorio che però ha cominciato a fare chiarezza rispetto ai tempi e il programma di decarbonizzazione 10 anni per rendere il di Taranto carbon neutral e che dovrà dare un futuro stabile a questo grande polo siderurgico. Sul tavolo però ci sono ancora molte difficoltà; non ultima che cosa succede a maggio del 2022 nel rapporto tra Stato e Arcelor Mittal rispetto al nuovo assetto societario che si verrà ad avere con l’aumento della quota di maggioranza e conseguente controllo pubblico”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, il Segretario Generale  Fim Cisl Roberto Benaglia e il Segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò.
“Su questo fronte -proseguono- sono emerse molte criticità rispetto agli equilibri del nuovo assetto societario perché, da un lato c’è il tema degli approvvigionamenti dell’energia e dei costi necessari al nuovo impianto, dall’altro c’è quello di chi mette le risorse e come.
Serviranno infatti quattro miliardi, nell’arco del decennio. A tanto ammontano gli investimenti necessari alla decarbonizzazione del sito.
Nel frattempo però bisogna continuare a lavorare in un impianto che ha scarsa manutenzione, con un problema di sicurezza e gli impianti che lavorano in maniera alternata e con aziende dell’indotto che non vengono pagate.
C’è infatti una grave crisi di risorse finanziarie che va risolta rapidamente per permettere all’impianto di poter continuare a lavorare.
Come Fim abbiamo chiesto di avviare un confronto dettagliato, un programma così lungo ha infatti bisogno di molti approfondimenti. Il 2022 per noi dovrà essere l’anno della fiducia e della ripartenza, le criticità con cui chiudiamo il 2021 devono essere assolutamente risolte a partire dalla gestione ordinaria dell’impianto. Il piano industriale sarà decisivo non solo per dare certezza agli investimenti necessari alla decarbonizzazione ma soprattutto per avere una garanzia sull’occupazione e sul futuro che non può essere lasciata sospesa.
E’ positivo che i ministri competenti, durante l’incontro di oggi, abbiano anche ipotizzato l’idea di una legge speciale sulle decarbonizzazioni, legge necessaria non solo su Taranto, ma anche per tutte quelle aziende che stanno andando verso de carbonizzazione dalla siderurgia, all’’automotive alla termomeccanica e tutti gli altri settori industriali che saranno fortemente impattati nei prossimi anni dalla transizione ecologica. Ci sarà bisogno di ammortizzatori speciali e di interventi sull’occupazione che non sono solamente la classica cassintegrazione ma di gestione e riqualificazione delle persone che saranno escluse dalla transizione ecologica.

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Fonte: cisl.it

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