Torna l’ombra dei voucher sul mondo dei lavoratori. Nei giorni scorsi ci sono state diverse dichiarazioni di esponenti governativi e della politica, che suggerivano di reintrodurre i voucher come modalità per retribuire i lavoratori, dopo la loro soppressione nel 2017.
Pronta la replica dei sindacati che non hanno mancato di dire la loro. Come ha fatto anche la UIL che in un comunicato “a firma” della Segretaria Confederale Ivana Veronese fa subito sapere di non essere d’accordo.
In quanto non è “valido strumento per contrastare il sommerso e per creare lavoro in settori carenti di manodopera quali l’agricoltura, il turismo e il commercio”.
“La libertà di opinione è sacrosanta, – continua la nota – ma pensare che la ripartenza del nostro tessuto produttivo e occupazionale possa passare attraverso ulteriori forme di lavoro ad altissimo rischio precarietà, non ci trova assolutamente d’accordo”.
“Siamo stati da sempre fortemente contrari a questo strumento e continuiamo a esserlo, a maggior ragione oggi che dobbiamo rimetterci in moto nella costruzione di un mercato del lavoro post pandemia più forte e strutturato, che dia maggiori garanzie e diritti alle lavoratrici e lavoratori, anche in tema di formazione e salute e sicurezza sul lavoro. Occorre riportare al centro del dibattito la valorizzazione e l’investimento in occupazione stabile, a tempo indeterminato. Basta con strumenti che abbassano o annullano tutele e diritti. Basta con la precarietà e il lavoro nero”, si conclude il comunicato del sindacato di Via Lucullo.
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