“Un ‘contratto’ sociale è una necessità. Fatto col governo e tutte le parti, senza aspettare settembre”. È l’idea del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, avanzata in un’intervista a La Stampa. “Agiamo su fisco, ammortizzatori, formazione e scuola” dice Landini, ma allo stato attuale è anche “centrale il rinnovo dei contratti di lavoro” perché “mentre aumentano le diseguaglianze e il rischio di rivolta sociale, un vaccino che servirebbe è per un lavoro stabile che si opponga alla precarietà”.
Secondo il segretario della Cgil, infatti, “dovremmo smetterla di essere ipocriti e fingere di non vedere che la deregolamentazione e la frammentazione dei sistemi produttivi e del lavoro hanno determinato questa situazione” in quanto proprio “la cronaca dimostra che, se si vuole investire su sviluppo e diritti, questo è uno dei temi”. Quanto a Confindustria che torna a parlare di riduzione del contratto nazionale e di più accordi di secondo livello, Landini ribatte: “Siamo alle solite, è una ricetta vecchia di vent’anni. La realtà – aggiunge– è che non si è esteso il secondo livello, sono fioriti i contratti pirata e sono state fatte leggi che derogano ai contratti nazionali”.
Poi Landini, dinanzi ai tanti soldi che arrivano dall’Europa conclude sostenendo: “Serve una agenzia per lo sviluppo istituita dal governo che, individuati i filoni e settori di intervento, lavori per accelerare il processo. Ad esempio, la mobilità, il turismo e la cultura”. E sul Mes dichiara: “Le risorse Ue vanno utilizzate tutte, quelle di Sure per la rimodulazione della cassa e dell’orario di lavoro, come il sostegno della sanità. È un passo da compiere!. Per poi sottolineare: “deve essere chiaro che il Mes non va utilizzato per cancellare l’Irap, come ho sentito chiedere da Confindustria”.
Continua a leggere qui
Fonte: agi.it