La notizia che circola in queste ore in tutta Italia ha del clamoroso e i primi a farne le spese sono i lavoratori. Inps ha finito i soldi per pagare la cassa integrazione e da qualche tempo ha bloccato le autorizzazioni per le richieste presentate dalle imprese per ottenere gli ammortizzatori sociali
Secondo quanto appreso da TuttoLavoro24.it direttamente dai lavoratori il blocco risale ormai già da qualche settimana e riguarderebbe tutte le prestazioni (cig, cig in deroga e assegno ordinario Fis): clicca qui per approfondire.
Mentre secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi il problema sarebbe circoscritto al solo assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (Fis), destinato alle imprese medio-grandi dei servizi, tursimo, commercio e si sarebbe ‘presentato’ dal 28 maggio.
Inps, che ovviamente è a conoscenza della carenza di fondi per pagare i lavoratori, avrebbe chiesto al Ministero del Lavoro di intervenire con un provvedimento che autorizza l’Istituto ad autorizzare e a pagare attingendo dalle risorse non utilizzate dalle imprese. In altre parole Inps prenderebbe le risorse dai ‘resti’ considerato che le imprese non utilizzano effettivamente tutto ciò che chiedono.
L’annuncio arriva da Il Sole 24 Ore di oggi che scrive di un provvedimento approvato ieri in Consiglio dei Ministri per ‘soccorrere’ Inps:
“La bozza oggetto di approfondimento tecnico consentirebbe all’Inps di autorizzare le ore di Cig molto al di sopra del 100% delle risorse stanziate, considerato che poi la Cig effettivamente utilizzata è più bassa. Si supererebbe il limite (normativo e contabile) calcolato sulle ore di Cig autorizzate dall’Istituto, passando a quanto realmente utilizzato, ovvero allo stanziamento per il 2021, parti a oltre 7,2 miliardi. Il ‘tiraggio’, ovvero l’effettivo utilizzo della cig richiesta nel 2020 è stato poco sopra il 40% e nel 2021 si è arrivati quasi alla metà. Dunque l’utilizzo effettivo è di gran lunga inferiore rispetto alle ore cig richieste dalle imprese e autorizzate dall’Inps”.
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