Reddito di cittadinanza, altri 500 percettori a lavoro per 24 mesi: ecco dove

PUC

1.639.000 euro, oltre ad oneri Iva. A tanto ammonta il valore dell’appalto affidato dal Comune di Modena alla cooperativa sociale Gulliver per gestire i PUC nell’ambito dei quali i percettori di Reddito di cittadinanza dovranno prestare servizi di utilità collettiva.

24 mesi di appalto con decorrenza dall’1 marzo 2022, con possibilità di rinnovo per ulteriori 24 mesi, durante i quali circa 500 percettori presteranno attività lavorativa “in cambio” della ricarica mensile del reddito da parte dell’INPS.

24 mesi in cui i percettori saranno inseriti nello svolgimento in circa 100 percorsi, si legge in un comunicato del Comune di Modena. In buona sostanza saranno coinvolti in attività come pulizie, organizzazione archivi, uffici, orientamento utenza, compiti elementari di vigilanza, ecc. – è questa infatti l’esperienza che viene da altre realtà comunali – durante i quali viene mobilitata una grossa cifra di denaro pubblico, più di 1,6milioni di euro a valere sul Fondo per la povertà, senza che a queste persone venga offerto alcun impegno su assunzioni, salario e copertura previdenziale.

Se non troveranno un impiego altrove, i percettori – secondo quanto prevede la legge – sconteranno la condanna” nell’ottica dell’inclusione sociale, per ben 24 mesi affiancando nel disbrigo di mansioni e attività più disparate altri lavoratori regolarmente assunti e quindi più tutelati. Senza che da questo importante finanziamento possano trarne un reale vantaggio, invece, nell’ottica di una stabilizzazione presente e futura.

E allora a cosa serviranno i 1.639.000 più oneri, se neanche un euro di questo importo sarà destinato a creare opportunità occupazionali di tutela concreta del reddito, delle professionalità e della dignità della persona, come recita la Costituzione italiana?

La risposta è ancora nel comunicato del Comune di Modena che, nell’applicare la legge evidentemente, sottolinea come l’affidamento dell’appalto a Gulliver comporta che questo ente del terzo settore, dovrà occuparsi della “gestione delle attività di orientamento, progettazione, valutazione, monitoraggio e rendicontazione di servizi a contrasto della povertà, che comprende anche la gestione delle attività per la realizzazione dei Puc, a favore dei beneficiari delle misure di inclusione (Fondo Povertà)”.

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