Riprendono i pagamenti dell’Assegno unico figli per i beneficiari di Reddito di cittadinanza. Questa categoria di famiglie finora è stata la più penalizzata dalla scelta Inps di avviare, con un inspiegabile ritardo di 4 mesi, la nuova procedura di comunicazione con il modello RdC-Com/AU.
Questa nuova comunicazione infatti, dove poter partire da gennaio ma Inps ha fatto sapere agli utenti della sua attivazione solo il 28 aprile scorso. E questo modello RdC-Com/AU ancora non stato divulgato: dall’Istituto prevedono questa tempistica.
Nel frattempo si sono visti proprio in questi giorni, per l’esattezza tra giovedì 12 e venerdì 13 maggio, i primi pagamenti dell’arretrato di marzo. E già questa sarebbe una notizia se non fosse che c’è un’altra notizia da dare, i pagamenti registrano dei tagli clamorosi come ci segnalano i nostri lettori:
Tagli clamorosi che portano l’importo dell’Assegno unico figli di marzo a pochi euro o addirittura in alcuni casi all’azzeramento:
Tagli choc, si diceva, che dovranno essere spiegati da parte di Inps anche perchè non sorretti da nessuna indicazione aggiuntiva se non quella che ricorda agli utenti l’esigenza di avere informazione aggiuntive con il modello RdC-Com/AU:
Questo nuovo modello, che – ricordiamo – ancora non esiste, “dovrà essere presentanto anche nei casi in cui l’importo già erogato debba essere integrato – sottolinea Inps – per effetto di informazioni non note all’Istituto”. In altri termin chi ha avuto importi esigui o addirittura pari a zero, per ottenere quanto gli spetta, dovrà compilare e inviare il modello RdC-Com/AU.
Ennesima beffa per le famiglie, che incredibilmente dopo settimane di attese scoprono solo ora – e peraltro senza alcuna chiara comunicazione ufficiale che spieghi le casistiche di riferimento – che devono superare un nuovo scoglio.
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