Una campagna elettorale condotta dai partiti di centro-destra all’insegna dello slogan “aboliamo la Legge Fornero”, ma per il 2023 il Governo Meloni ha annunciato solo misure temporanee, e non strutturali. Sostanzialmente una ulteriore conferma delle 3 opzioni che consentono l’uscita anticipata, le stesse viste durante i Governi Conte e Draghi. Si tratta di Quota 102, Opzione donna e Ape Sociale.
“Tanto rumore, per nulla”, si potrebbe dire. La verità è che anche a voler fare altro, il tempo è poco. Soprattutto è poco il tempo per rivedere tutti i conti, fare le simulazioni e coinvolgere le organizzazioni sindacali. Come promesso anche dalla neo Ministra del Lavoro Marina Calderone.
Conferme arrivano anche dal quotidiano Il Messaggero che scrive di una Giorgia Meloni d’accordo con la flessibilità pensionistica in uscita nel rispetto dei parametri di Bilancio.
“Verranno, dunque, confermati e prorogati – scrive il quotidiano romano – i provvedimenti in vigore oggi e che scadono a fine anno. Stiamo parlando di Opzione donna Ape sociale e Quota 102. Meloni, nel suo discorso programmatico alla Camera, ha detto che le «tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi, dopo una vita di lavoro, va in pensione o vorrebbe andarci». «Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con previdenziale partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno, ma la priorità per il futuro dovrà essere un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo, perché è una bomba sociale che noi continuiamo a ignorare, ma che in futuro investirà milioni di attuali lavoratori che si ritroveranno con assegni addirittura molto più bassi di quelli, già inadeguati, che vengono percepiti oggi».