Sulle Pensioni sale l’attesa in vista dalla prossima Legge di Bilancio, che metterà mani al sistema della flessibilità pensionistica in attesa di una revisione complessiva della Legge Fornero, forse al 2024.
Se l’importante, per il 2023, è rinviare gli effetti dello scalone pensionistico che impone l’uscita a 67 anni una soluzione in cantiere già ci sarebbe.
A riportare la notizia è il quotidiano Ansa.it secondo cui potrebbe prendere il largo Quota 103, data dalla somma di 62 anni di età e 41 di contributi, che potrebbe avere un costo all’incirca 700 milioni di euro (1,4 miliardi nel 2024) così da consentire ad una platea di 45-50 mila persone di lasciare il lavoro in anticipo rispetto ai 67 anni previsti dalla legge Fornero. Ma è probabile, però, che le uscite reali siano di meno, metà della plate, circa 25mila.
Insieme a Quota 103 il Governo Meloni potrebbe rinnovare strumenti ormai collaudati come Opzione donna e Ape social. Ma la questione non è chiusa. Resta aperta la possibilità, qualora Quota 103 risultasse troppo complicata, non si esclude nemmeno la riproposizione della vecchia quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi).