Reddito di Cittadinanza, il Governo è pronto a varare delle modifiche già con il DDL della legge di Bilancio che uscirà nei prossimi giorni. Modifiche che entreranno in vigore dal 2023.
Si parla da giorni della riduzione della platea dei percettori, tra i 18 e i 59 anni se hanno determinati requisiti, così come si è parlato di un loro inserimento in percorsi formativi per 6 mesi durante il periodo di stop del sussidio . Ma l’obiettivo dei partiti di centro-destra che siedono nel Governo non è solo ‘politico’, cioè portare al loro elettorato lo ‘scalpo’ del sussidio, ma potrebbe essere anche finanziario.
Reddito di Cittadinanza 2023: sarà tagliata la Ricarica Mensile?
Tagliare il ‘Reddito’ significa risparmiare risorse che potrebbe essere destinate ad altri capitoli della Spesa Sociale, a partire dalle Pensioni in vista di Quota 103, come chiede la Lega con Matteo Salvini in testa.
Andrà così? La ricarica mensile di coloro che continueranno a percepire il Reddito sarà tagliata per finanziare la formazione dei percettori e per rafforzare Quota 103? Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica in edicola oggi non sarà così:
“Gli occupabili con il Reddito di cittadinanza – 660 mila più le loro famiglie – saranno spinti verso percorsi di riqualificazione con l’obiettivo di un posto di lavoro: ma fino ad allora non perderanno soldi. Impossibile ricavarne subito un miliardo di risparmi, a meno di un taglio lineare dell’assegno. Al momento però non risulta nell’agenda degli “assaggi”.
Dunque secondo il quotidiano diretto a Maurizio Molinari il taglio al sussidio mensile, per chi appartenendo a queste 3 categorie annunciate da Giorgia Meloni, continuerà a percepirlo anche nel 2023 non è in discussione, almeno “al momento”.