NASpI giugno 2023, i pagamenti non arrivano? Un motivo ci sarà o forse più di uno.
Vediamo cosa può accadere in questi giorni presso le sedi Inps che, ad onor del vero, hanno fatto partire puntualmente gli accrediti che si sono materializzati sui conti correnti dei disoccupati tra il 7 e il 9 giugno.
NASpI giugno 2023, perchè non arriva?
NASpI giugno 2023, perchè è in ritardo? I ritardi Inps possono manifestarsi già dalla prima mensilità e questo, a dire il vero, è anche abbastanza fisiologico. Per cui chi a giugno attende il primo mese di NASpI potrebbe dover attendere ancora, in genere la risposta dell’Istituto arriva entro 30-60 giorni, via email, Sms o cartacea.
Se invece si è in attesa delle mensilità successive alla prima le ragioni dei ritardi possono essere molteplici.
La prima è sicuramente la mole di lavoro della singola sede Inps. In genere quelle più ‘impegnate’ sono le sedi delle città metropolitane come Roma, Napoli, Milano, Torino, Palermo.
Un’altra ragione per cui l’accredito non arriva è che forse il percettore non si è recato al Centro dell’impiego per il patto di servizio, entro 15 giorni dall’invio della domanda per la Naspi. In questo caso l’erogazione NASpI si blocca.
La terza ragione può derivare dal mancato invio del reddito presunto, obbligo che sorge all’inizio di ogni anno, e che il percettore non adempiente potrebbe portarsi dietro da tempo.
Una quarta ragione può essere la mancata allegazione della convalida delle dimissioni telematiche fatte alla Direzione provinciale del lavoro oppure del permesso di soggiorno nel caso di lavoratori stranieri.
Un ultimo caso molto frequente che fa tardare l’accredito NASpI e il ritardo del datore di lavoro nel comunicare i modelli Uniemens. Queste operazioni in genere sono svolte dai consulenti aziendali. Analoga situazione si presenta per i lavoratori agricoli: se il datore non ha presentato per via telematica i modelli DMAG, Inps non potrà erogare la disoccupazione agricola.
