Bonus Bollette, scadrà il prossimo 30 settembre e da ottobre i consumi degli italiani potrebbero quindi subire una nuova impennata. Ridurre il prezzo delle utenze non è tra le priorità del Governo Meloni, più concentrato a cercare le soluzioni per il calo della natalità e a far aumentare il netto in busta paga dei lavoratori.
Che succederà quindi dal 1° ottobre? Quali misure che finora riuscivano a contenere il prezzo delle bollette saranno cancellate?
Bonus Bollette fino al 30 settembre: le misure
Il cd Bonus Bollette in vigore fino al prossimo 30 settembre altro non è che un pacchetto di 3 misure per frenare il rincaro energetico avvenuto a seguito dell’impennata del prezzo del gas. Le 3 misure sono:
- la riduzione dell’IVA al 5% applicata sia sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali che alle forniture di servizi di teleriscaldamento;
- l’azzeramento degli oneri di sistema per il settore del gas, ossia dei costi che ogni cliente paga nella sua bolletta;
- un bonus sociale, ossia uno sconto sulle bollette di luce e gas riservato ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro o fino a 30.000 euro per le famiglie numerose che hanno almeno 4 figli.
Senza una ulteriore proroga di queste misure che, come detto, non rientra nei piani di Governo, le bollette torneranno inevitabilmente a salire nonostante il recente calo del prezzo del gas.
Toccherà quindi rimboccarsi le maniche se la situazione rimarrà stabile. Al contrario, se il prezzo del gas dovesse subire nuovamente degli aumenti, potrebbe spuntare all’orizzonte un nuovo bonus riscaldamento.
Bonus Bollette diventa Riscaldamento dal 1° ottobre: che cos’è?
Una delle novità introdotte già dalla bozza del Decreto energia 2023 è il bonus riscaldamento, in arrivo dal 1° ottobre 2023 se il prezzo del gas dovesse superare i 45/MWh.
Il Bonus non andrebbe a una categoria di cittadini selezionata in base all’ISEE, ma spetterebbe ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale che si trovano a fronteggiare spese di riscaldamento elevate.
Il contributo sarà riconosciuto nei mesi di ottobre, novembre e dicembre in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche: nelle zone più fredde, ossia quelle in cui non c’è alcuna limitazione nell’accensione del riscaldamento come la Valle d’Aosta, sarà erogato un aiuto maggiore.
Sarà l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) a stabilire come applicare il Bonus, mentre il Ministero dell’Ambiente deciderà i criteri per l’assegnazione.