1,2 milioni di lavoratori in cassa integrazione aspetta almeno un pagamento mensile. E’ questa la conclusione a cui giunge il quotidiano la Repubblica in edicola oggi nell’inchiesta sulla situazione dei pagamenti da parte dell’Inps. Riferendosi ai dati della cassa integrazione, cassa integrazione in deroga e assegno ordinario FIS.
I ritardi vanno avanti da marzo 2020, nonostante alcuni interventi legislativi di correzione (come la soppressione del “passaggio” regionale per erogare la cig in deroga). Interventi che ora, a distanza di mesi, “si rivelano insufficienti”, scrive Repubblica.
Il banco di prova è durato per mesi e la situazione è la seguente:
“L’anticipo della Cig dalle banche non è mai decollato. Quello del 40% in 15 giorni dall’Inps neanche. Il regime speciale – in deroga a molti passaggi, compreso l’accordo sindacale, non necessario – neppure. La riforma degli ammortizzatori – la Cig unica e via App Io – sembra un sogno. I sindacati ne dovevano discutere oggi con la Ministra del Lavoro Nunzia Cataldo (M5S): incontro rinviato. L’unico percorso davvero funzionante è stato l’anticipo da parte delle aziende con liquidità di cassa: per 3,4 milioni di lavoratori. Altri 3,5 milioni hanno aspettato i tempi Inps. Non inferiori a 2-3 mesi, a sentire le storie”.
Un quadro nettamente negativo dunque, “salvato” solamente nei casi dei pagamenti anticipati dalle aziende, che si è rivelato possibile solo per una parte minoritaria di casi e nei settori – come quelli industriali – in cui le aziende di più grandi dimensioni hanno meno problemi nel reperire la liquidità necessaria per saldare i trattamenti ai dipendenti.