Con la scadenza degli adempimenti del 16 febbraio le imprese del Sud non potranno alleggerire i versamenti contributivi nei confronti dell’Inps. Il Bonus Sud che prevede lo sconto contributivo del 30% sulla quota a carico del datore di lavoro, previsto dalla legge di Bilancio e in vigore dal 1° gennaio, è fermo per via di una intoppo burocratico in corso con Bruxelle, che deve dare il via libera alla misura.
Il Sole 24 Ore in edicola oggi ricorda come l’attesa autorizzazione della Commissione europea valga anche per “gli altri benefici contributivi stabiliti dalla legge 178/2020 (per esempio, gli incentivi per le assunzioni di under 36 e di donne in particolare difficoltà occupazionale)“. Con la conseguenza che l’incertezza dovuta a questo “stop” produce danni anche sul fronte occupazionale ritardando l’avvio delle assunzioni di lavoratori al Sud.
Lo stesso produce disagi alle aziende che hanno investito al Sud e sopratutto per quelle che hanno problemi di liquidità. “Per i contributi di gennaio, in scadenza martedì, il conto sarà quindi senza riduzioni, a meno di sorprese dell’ultima ora. È bene sottolineare che le aziende non subiranno perdite, perché lo sconto non fruito verrà recuperato con un conguaglio a favore. Tuttavia, il problema rimane per tutte le imprese (e sono molte) che hanno problemi di liquidità”, conclude il quotidiano economico.
Ora spetterà al neo Ministro del Lavoro Andrea Orlando prendere in mano la situazione e portarla a soluzione.