I figli inattivi escluderanno i genitori dall’accesso all‘Assegno unico e universale figli (AUF) dal 1° marzo 2022.
Lo prevede il decreto legislativo che regola l’AUF. Per avere il sussidio relativamente a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, occorre che ricorrano le seguenti condizioni (alternative):
- il figlio deve frequentare un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- oppure deve avere in corso un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possedere un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- oppure deve essere registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- oppure svolgere il servizio civile universale.
In altre parole il giovane non deve essere – come già detto – inattivo, identificato con il termine Neet, che sta per Neither in Employment or in Education or Training. Vale a dire persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione.
Dunque dal 1° marzo 2022 i genitori di questi figli sono collocati fuori da ogni tutela: né assegno unico, né detrazioni fiscali (fino a 21 anni).
Questi ragazzi maggiorenni perderanno anche l’opportunità di ricevere l’Assegno unico che, come visto, può essere ottenuto direttamente dai figli che possono fare domanda e quindi percepire il sussidio in autonomia (clicca qui).
Insomma mentre i maggiorenni ‘in attività’ possono addirittura provvedere loro stessi a far domanda all’Inps per ottenere l’Assegno mensile in luogo dei genitori (clicca qui), per i Neet e per i loro genitori non c’è alcuna forma di sostegno.
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