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Bonus 200 euro spetta a docenti e personale Ata, ma non a tutti: i dettagli

Il Bonus dei 200 euro “Draghi” spetterà anche al personale scolastico, sia al personale docente che quello amministrativo. Il caro bollette, d’altronde, morde tutte le famiglie, e chi varca ogni giorno la soglia degli Istituti scolastici non è da meno. Certo è che anche per loro dipenderà dalla presenza dei requisiti di accesso al beneficio. Ma vediamo quali.

Bonus 200 euro docenti e Ata: requisiti

Come detto il Bonus spetta ad un’ampia varietà di categorie, a partire dai lavoratori dipendenti che sono la platea più numerosa: circa 13,7 milioni.

Il requisito reddituale stabilito dal Decreto che sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale è di 35mila euro annui oltre i quali non si ha diritto all’Indennità Una tantum.

Si tratta di un requisito nel quale rientra la stragrande maggioranza del personale scolastico, dove un insegnante con più di 30 anni di servizio arriva comunque ad uno stipendio maggio di 32mila euro. Gli unici ad essere tagliati fuori sono i dirigenti scolastici e direttori amministrativi con una certa anzianità di servizio.

Bonus 200 euro docenti e Ata: quando viene erogato?

Il Bonus sarà erogato dal datore di lavoro (cioè la scuola) nel mese di luglio, cioè con il cedolino paga di luglio 2022. Lo prevede il Decreto in via di definizione.

La scelta di stabilire l’erogazione nel mese di luglio taglia fuori dal beneficio una buona fetta di precari del mondo scolastico che tradizionalmente terminano il contratto di lavoro a fine giugno. Si tratta sia di docenti che di personale Ata che non essendo più in forza nel mese di luglio non avranno diritto ai 200 euro. Per loro la beffa “raddoppia” se si pensa che anche nel momento in cui, da luglio, inizieranno a percepire la NASpI non potranno accedere all’Indennità di 200 euro neppure da “naspizzati” perchè a loro il Bonus viene erogato insieme alla NASpI di compentenza di giugno. Insomma una normativa rigida che sembra essere fatta apposta per escludere i precari del mondo scolastico che non beccheranno l’ombra di un quattrino, a meno che non intervengano novità rilevanti nelle prossime settimane (anche sul fronte parlamentare).

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