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Vigilanza, Stipendi più bassi del RdC: esposti penali in tutta Italia per sfruttamento

Vigilanza Privata e Servizi fiduciari, continuano le iniziative sindacali che puntano a restituire ai lavoratori la normalizzazione contrattuali e gli aumenti salariali attesi da circa 8 anni. “Senza aumenti è sfruttamento”, sostengono da anni i sindacati.

L’ultima in ordine di tempo è quella della Uiltucs, unione italiana lavoratori del turismo, commercio e servizi, che con l’assistenza legale dell’avvocato Marino Careglio, ha deciso di chiamare in causa le Procure della Repubblica di tutta Italia: lo scopo è reprimere con provvedimenti penali lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nei servizi fiduciari (vigilanza non armata) ad opera degli imprenditori del settore. L’iniziativa legale si aggiunge a quella già avviata dagli altri due sindacati, Filcams e Fisascat nel mese di marzo.

“I salari delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nei servizi fiduciari – spiega Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs e firmatario dell’esposto penale a nome dell’organizzazione sindacale – sono la vergogna d’Italia. A 10 anni dalla firma del contratto nazionale, che già allora prevedeva retribuzioni da fame, tanto che la Uiltucs non lo sottoscrisse, le imprese del settore continuano a latitare sul rinnovo contrattuale, evitando così che si istituiscano retribuzioni sufficienti e dignitose”.

Non sono bastati i pronunciamenti dei giudici del lavoro di vari Tribunali italiani, continua, “sull’incostituzionalità delle retribuzioni erogate, inferiori persino al reddito di cittadinanza e sotto la soglia di povertà, a convincere sulla urgente necessità di rinnovare il Contratto”.

“Quindi ora basta! – conclude la nota – Titolari d’impresa scegliete: o contratto o reato!

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