“Mi permetto di proporre una misura per uno scivolo a 62-63 per i fragili, per gli immunodepressi, per gli oncologici, per i quali stiamo già prevedendo delle misure”. E’ quanto riferito dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, – secondo Adnkronos – intervenendo al Festival del lavoro dei consulenti del lavoro in corso in questi giorni, a proposito del futuro prossimo della previdenza.
In particolare Tridico ha voluto offrire una ‘finestra’ sul futuro a partire dal 2022, quando non sarà più in vigore la sperimentazione triennale di Quota 100 che consente, fino al 31 dicembre 2021, la possibilità di andare in pensione con il mix di 62 anni di età e 38 anni di contributi in aggiunta ai canali di pensionamento tradizionali previsti dalla Legge Fornero
“Si permetterebbe – continua il Presidente Inps esplicitando i termini della sua proposta – a 62-63 anni di uscire dal lavoro con la parte contributiva mentre quella retributiva si otterrebbe al raggiungimento dei 67 anni. Garantirebbe il principio della sostenibilità dei conti e si potrebbe legare anche a idee di permanenza sul lavoro a orario ridotto visto che il ministro Orlando ha parlato di staffetta generazionale”. Una sorta di pensione in due tempi, quella proposta, che consentirebbe allo Stato di risparmiare su chi opterebbe per il pensionamento anticipato a 62-63 anni. Il primo punto critico di questa proposta è stato già messo in luce e riguarda il fatto che creerebbe un meccanismo incentivante solo per chi, a 62-63 avrebbe la possibilità di godere di un assegno adeguato perché in età lavorativa ha un salario più alto. Diversamente il sistema spingerebbe in molti, tra quelli che hanno più bassi salari, ad attendere la maturazione dei requisiti per il pensionamento così come previsto dalla Riforma Fornero.
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