Mentre il Governo è al lavoro sul decreto Semplificazioni fiscali per rivedere alcuni aspetti dell’Assegno Unico, alcuni percettori ne aspettano il pagamento. Inps sta concludendo una ricca settimana di appuntamenti e la prossima non sarà da meno, con l’Istituto che liquiderà in questi giorni.
Se la maggior parte dei nuclei familiari è in pari con i pagamenti e sta ricevendo la mensilità di giugno, c’è anche chi aspetta gli arretrati. Arretrati che spettano se la domanda per l’Assegno Unico viene presentata entro il 30 giugno. Ma Inps quando paga gli arretrati? Proprio perché non sempre Inps segue un calendario regolare per i pagamenti, sono molte le famiglie che se lo chiedono.
La risposta ufficiale arriva direttamente dall’account social dell’Istituto stesso, il quale risponde a un utente che pone più di un quesito:
Gli arretrati sì, arrivano, ma ogni 15 giorni, ossia quando si apre la finestra di pagamento. Inoltre, il loro pagamento non sarà cumulabile. Ma che vuol dire che i pagamenti non sono cumulabili? Significa che gli arretrati verranno liquidati separatamente: in questo caso, l’utente troverà 3 diversi accrediti (marzo, aprile e maggio) e non uno unico. Arretrati che, tuttavia, possono essere liquidati anche lo stesso giorno, come più volte sottolineato anche da TuttoLavoro24.it.
Domanda Assegno Unico: ISEE e maggiorazioni
Ma Inps mette i puntini sulle “i” anche per quanto riguarda un altro fatto, ossia la presentazione dell’ISEE: senza tale dichiarazione, il percettore avrà diritto all’importo minimo. L’ISEE, infatti, è uno dei dati che deve essere presentato in sede di domanda di Assegno Unico per assicurarsi il corretto pagamento della prestazione. Per sapere quali sono gli altri dati richiesti da Inps consulta la nostra GUIDA dedicata.
Infine, la questione delle maggiorazioni. Inps non risponde alla domanda dell’utente sul suo diritto a riceverle, ma TuttoLavoro24.it è in grado di fornire chiarimenti al posto suo. Nel caso di figlio minorenne con disabilità, le maggiorazioni spettano. In particolare, per un figlio disabile di grado medio spetta una maggiorazione pari a 85 euro mensili. Ma non è tutto: grazie alle recenti modifiche apportate all’art. 5 del Dlgs 230/2021, alle famiglie con almeno un figlio disabile a carico verrà riconosciuta anche un’altra maggiorazione.
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