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Fondo perduto ‘perequativo’ domanda Agenzia delle Entrate: novità sulla 3a rata per le Partite Iva

Nel corso del 2021 il Governo ha emanato due Decreti legge denominati Sostegni (1) e Sostegni bis che hanno previsto l’erogazione di contributi a fondo perduto alle partite Iva, aziende e professionisti che hanno avuto un calo del fatturato almeno del 30% a causa della crisi pandemica. Si tratta di una serie di aiuti che possiamo così sintetizzare:

  • prima rata ad aprile su domanda all’Agenzia delle Entrate (decreto Sostegni 1);
  • seconda rata – ‘automatica’ per chi aveva ricevuto la prima – tra fine giugno e inizi di luglio (decreto Sostegni bis);
  • fondo perduto ‘alternativo’ o ‘stagionale’ da luglio al 2 settembre 2021 su domanda all’Agenzia delle Entrate, che i beneficiari delle prime 2 rate possono ottenere in presenza dei requisiti necessari (decreto Sostegni bis);
  • terza rata del fondo perduto ‘perequativo’ per il quale mancano ancora le indicazioni ministeriali (decreto Sostegni bis).

Fondo perduto ‘perequativo’ domanda Agenzia delle Entrate: quando?

Tra la serie di aiuti previsti l’unico che resta ancora da mettere in campo è l’ultimo, si tratta del contributo a fondo perduto cosidetto “perequativo” perchè tiene conto della redditività delle partite Iva. Sarebbe la terza rata dei contributi a fondo perduto (per taluni contribuenti potrebbe essere la quarta rata avendo ottenuto la seconda rata ed anche il contributo alternativo).

Il contributo perequativo – introdotto dal Decreto Sostegni-bis – spetta a patto che ci sia stato un peggioramento di una certa percentuale del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019. Il contributo spetta in misura pari o superiore ad una percentuale che sarà definita con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

Il 28 luglio, in un’intervista, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini aveva dichiarato:

Siamo già a lavoro per definire la procedura (per fare domanda, ndr). Occorrerà poi elaborare la banca dati delle dichiarazioni che perverranno entro il 10 settembre per individuare i criteri che il Mef potrà adottare nell’emanazione del decreto ministeriale previsto”.

Dalle parole del Direttore dell’AdE appariva evidente che la tempistica non sarebbe stata breve, poichè dopo il 10 settembre 2021 – data entro la quale le partite Iva, imprese, professionisti devono inviare la dichiarazione dei redditi funzionale poi a ottenere il contributo (clicca qui) – dovrà essere emanato un decreto ministeriale.

Iter confermato ieri dall’Agenzia delle Entrate con una nota stampa nella quale annuncia che oltre al decreto, con un “successivo provvedimento saranno approvati il modello e le istruzioni e saranno definiti modalità e termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto perequativo”. Gli aspiranti beneficiari dovranno quindi attendere ancora prima di poter presentare domanda e ottenere il beneficio.

Inotre l’Agenzia delle Entrate fa sapere che sono stati ”individuati i campi dichiarativi ad hoc per la verifica del contributo perequativo” e che con un “secondo Provvedimento vengono indicati, quindi, gli specifici campi delle dichiarazioni dei redditi necessari per la determinazione del valore dei risultati economici d’esercizio”.

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