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Lavoratori dello spettacolo, novità INPS: disoccupazione pagata con 15 giornate e previdenza più facile

Nuovo welfare per i lavoratori dello spettacolo. A ricordarlo è il Quotidiano Lavoro de Il Sole 24 Ore che ripercorre le misure previste dal Decreto Sostegni bis varato a fine maggio 2021.

Tra le prestazioni di maggior interesse per i lavoratori iscritto al Fondo previdenziale per i lavoratori dello spettacolo c’è – dal 1° gennaio 2022 – l’ALAS – assicurazione per i lavoratori autonomi dello spettacolo – che sarà erogata dall’Inps perchè questi lavoratori non hanno diritto alla NASpI né alla Dis-Coll:

“potranno accedervi i lavoratori che non abbiano in corso rapporti di lavoro autonomo o subordinato e abbiano maturato nell’ultimo anno quindici giornate di contribuzione, con reddito non superiore a 35mila euro. L’indennità sarà corrisposta mensilmente per un numero di giornate pari alla metà delle giornate di contribuzione al Fpls nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno precedente la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro. L’indennità, esente da tasse, non potrà in ogni caso superare la durata di sei mesi”.

I punti di maggior interesse dell’indennità sono che per accedervi sono sufficienti 15 giornate di contribuzione e che l’importo non è soggetto a tassazione, quasi come se fosse un bonus.

Il Dl Sostegni bis interviene poi sul versante dei contributi previdenziali prevedendo una serie di agevolazioni per facilitare l’accesso alla pensione dei lavoratori. In particolare viene previsto che ”i contributi giornalieri richiesti per l’annualità di contribuzione scendono da 120 a 90. Per gli attori cinematografici e audiovisivi – che maturano mediamente un numero di giornate più basso – si prevede che ogni giornata contributiva versata al Fondo determini l’accreditamento di un’ulteriore giornata, fino a concorrenza dei 90 contributi giornalieri annui richiesti. La maturazione dell’annualità di contribuzione sarà comunque assicurata per quei lavoratori che superano un determinato tetto di reddito (quattro volte quello minimo annuale). Infine, chi fosse sotto quella soglia reddituale e avesse però almeno 45 contributi, vedrà in ogni caso accreditate le giornate mancanti fino alle 90 necessarie”.

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